Teatro

Summerwhere 2018: gli spettacoli “senza frontiere” del Teatro Massimo di Palermo

Summerwhere 2018
Summerwhere 2018

Nell’anno di Palermo Capitale della Cultura, l’intenso calendario di eventi estivi del Teatro Massimo annuncia un’estate all’insegna dell’arte come bene comune, senza frontiere di sorta.

La lirica come non si era mai sentita, contaminazioni tra rock sinfonico e danza contemporanea, la musica che in ogni sua declinazione attraversa i confini della tradizione per diventare finalmente patrimonio di tutti anche nelle periferie urbane sovente trascurate. Sono soltanto alcuni dei contenuti del promettente calendario di Summerwhere 2018, il cartellone estivo del Teatro Massimo di Palermo, che per l’occasione collabora con la Biennale europea Manifesta 12 (Palermo, 16 giugno- 4 novembre 2018) e ne approfondisce il tema conduttore: “Il Giardino Planetario. Coltivare la coesistenza”.

Se ne tratterà diffusamente nella Borderless Conference che venerdì 15 giugno al Teatro Massimo inaugura la kermesse e precede la prima assoluta in un teatro lirico italiano di un’opera africana: Bintou Were, a Sahel Opera (abridged version), su libretto di Wasis Diop e Koulsy Lamko e musica di Ze Manel. Una produzione nuova ed esclusiva del Teatro Massimo in collaborazione con l’Orchestra e il Coro interculturali del Conservatorio di Palermo, trasmessa in diretta streaming, per raccontare l’appassionante lotta contro il destino dell’ex bambina-soldato Bintou Were e dei suoi giovani amici raminghi nel deserto del Sahel.



Vinicio Capossela

“Coltivare la coesistenza”. Il Massimo porta la musica in città

Gli appuntamenti immediatamente successivi, tutti trasmessi in diretta, preludono all’attesa messinscena del Don Pasquale di Donizetti: una ricostruzione cinematografica della Roma anni ’50, a cura di Emanuele Sinisi, che proporrà in vesti inedite le tradizionali ambientazioni del Chiostro della Galleria d’Arte Moderna di Palermo il 6, 10 e 13 luglio.

La finalità civica ed inclusiva racchiusa negli spettacoli di Summerwhere 2018 si rafforza grazie al progetto (H)èllozen, un’allegra “sveglia musicale” dedicata agli abitanti del quartiere ZEN, che, rinnovando i felici esperimenti di OperaCamion e Piano City, domenica 24 giugno, con il supporto delle giovani promesse della Kids Marching Band e della Massimo Kids Orchestra, tra strade e piazze cittadine, divulgherà la grande musica divertendo.

Una vivacità artistica di fondo assicurata anche dal concerto sinfonico di Vinicio Capossela al Teatro di Verdura il 12 luglio per il suo ORCAÆSTRA Tour: «un pachidermico congegno musicale in grado di produrre richiami mnemonici, smisurata creatura onnivora» che «inghiotte canti, li eleva e li risputa in forma di odissea orchestrale per canzoni».


Teresa Mannino

Da rock sinfonico al Verdi “rivoluzionario”: Summerwhere“senza frontiere”

Quando i Pink Floyd, nel 1970, pubblicarono il loro quinto album Atom Heart Mother nessuno tra i componenti della band si dichiarò del tutto soddisfatto del lavoro svolto. Ma quest’opera imperfetta sotto vari aspetti, si rivela oggi un prezioso testimone denso di anticipazioni dello stile più maturo del gruppo, al tempo stesso antica ed avveniristica. Al punto da essere prescelta per affiancare (nella medesima serata del 22 luglio) l’esecuzione dei Carmina Burana di Carl Orff al Teatro di Verdura, nell’ambito di una performance che vedrà impegnate tutte le componenti del Teatro Massimo.

L’irriverenza di fondo della rassegna trova degna conferma nella conclusione, la rilettura - divenuta ormai classica- de La Traviata verdiana affidata alla verve pungente dell’attrice palermitana Teresa Mannino, per l’occasione una Teresa Valery “donna contro” strenua anticonformista (27 luglio, Teatro di Verdura). Alternandosi con un ensemble di cantanti che eseguiranno le principali arie d’opera, Mannino illustrerà l’ispirazione polemica del lavoro, «una critica alla morale borghese e al perbenismo» mossa da un Giuseppe Verdi «passionale e trasgressivo, un uomo che amava andare controcorrente, molto amato anche dai suoi contemporanei».